Guida Monaco – Le birrerie

Per gli abitanti di Monaco e del resto della Germania, la birra fa parte della cultura e della storia del paese. Tutto iniziò quando nel 1485, Duca Guglielmo IV di Baviera pubblicò il cosiddetto Reinheitsgebot, l’ “editto della purezza”, con l’intento di regolamentare l’industria della birra. Gli ultimi cattivi raccolti avevano causato un forte aumento dei prezzi della bevanda, molto importante per la popolazione durante le gravi carestie, così il principe di Baviera decise di rendere il prezzo accessibile a tutti imponendo regole molto precise: la ricetta per la produzione della birra doveva avere la presenza di soli quattro ingredienti: acqua, lievito, malto e luppolo. Nacquero così un gran numero di birrerie oggi ancora presenti e molto gradite da turisti e abitanti.

• La sua storia ebbe inizio nel 1294, con la costruzione del monastero di S. Agostino nel campo di Haber, unico edificio che sopravvisse al devastante incendio del 1328. Proprio in questa occasione, quando l’edificio si salvò dalle fiamme, fu aperta la birreria dei monaci agostiniani, come testimoniano i documenti dell’epoca. Per quasi mezzo secolo la struttura rimase sotto la gestione dei fratelli dell’ordine religioso, finché questi furono costretti a partire a causa della secolarizzazione lasciando l’attività in mano alla famiglia Wagner, nel 1839. Nel corso degli anni il birrificio è sopravvissuto alla dura economia e alle guerre espandendo il proprio mercato senza rinunciare alla tradizione e alla qualità della birra.
  Oggi le birrerie e le taverne di Augustiner Brau mantengono ancora le tradizioni di un tempo, conducendo il locale a gestione familiare e seguendo le rigide regole dell’editto della purezza.

• La Löwenbräu Aktiengesellschaft, una delle fabbriche di birra più antiche della città, è nata verso la metà del 1300 e si trova Nymphenburger Str. 2.
  Il significato del suo nome è letteralmente “birra del leone” e in un primo momento si credeva fosse stata fondata nel 1383. In realtà, dopo studi più approfonditi, si è raggiunta l’ipotesi che la fabbrica sia nata nel 1524, data maggiormente plausibile. Durante il corso della storia questo fu uno degli edifici a subire la forza distruttiva dei bombardamenti, ma in seguito venne ricostruito e riaperto al pubblico.
  La Lowenbrau è stata servita ad ogni Oktoberfest di Monaco a partire dal 1810 ed è una delle sei industrie autorizzate a partecipare al festival. In onore di questo evento, la birra che viene trattata è più saporita, chiamata Oktoberfestbier o Wiesenbier, chiara e dai toni freschi e ambrati. Fino al 2002 la bevanda era venduta anche in America grazie a Miller Brewing il quale però, nonostante utilizzasse lo stesso metodo di produzione, non riusciva ad eguagliare il sapore di quella monacense. Negli anni successivi la Lowenbrau ha iniziato ad esportare direttamente le birre da Monaco aumentando qualità e successo di vendita e per distinguersi al meglio dalla versione americana, si è lanciata sul mercato con il nome Lowenbrau Original. La struttura ai giorni d’oggi si presenta molto grande, tanto che solamente la sala delle feste può ospitare più di 2000 persone, senza contare i posti a sedere presenti nel biergarten adiacente, anch’esso molto spazioso.
  L’edificio rimane una delle birrerie storiche più amate.

• Paulaner Brauerei GmbH & Co. KG è una birreria nata nel 1634 a Monaco, costruita dai frati del convento “Neudeck ob der Au” dell’ordine dei minimi. In tedesco venivano chiamati “paolani” in onore del fondatore dell’ordine religioso Francesco da Paola, da cui prese successivamente nome anche la birra. I monaci iniziarono a produrre la bevanda per interesse personale a partire dal 1634 e finalmente, dopo più di un decennio estesero la vendita anche al pubblico, nel 1780. La birra che veniva prodotta era una Bock che conquistò fin da subito tutta la germania con il suo sapore. Dopo l’abolizione del convento nel 1799, l’edificio fu tramutato in prigione e fu solo grazie al fabbricante di birra Franz Xaver Zacherl, che comprò la vecchia struttura in cui veniva realizzata, che la produzione poté continuare sotto il nome di Salvator. Dopo la sua morte prese il suo posto il nipote, che nel 1861 costruì la cantina di Salvator a Nockerberg, non troppo lontano dalla birreria. Nel 1899 il marchio venne riconosciuto e registrato e il nome dell’industria venne rivoluzionato in Paulaner-Salvator-Brauerei e cambiò nuovamente in seguito alla fusione con un altro birrificio diventando “Paulaner Salvator Thomas Brau”. Nel 2005 le statistiche hanno segnalato la vendita annuale di 1,15 milioni di ettolitri di birra, stesso anno in cui è stato inaugurato il primo marchio Paulaner Italiano. Infine nel 2016 è stato aperto un nuovo stabilimento dove avviene la produzione ma anche la vendita della bevanda.
  L’industria ha l’onore di far parte delle uniche sei autorizzate a partecipare all’Oktoberfest dove è possibile gustare l’armonico sapore di questa storica birra.

Editto pubblicato nel 1485 dal duca Guglielmo IV di Baviera, il cosiddetto Reinheitsgebot, ovvero “editto della purezza”, con l’intento di regolamentare l’industria della birra.

“…Con quest’ordinanza, noi decretiamo e proclamiamo, secondo l’Autorità della nostra provincia, che d’ora in avanti nel Ducato di Baviera, dalla campagna alle città e nei posti di mercato, sia applicata la seguente legge: dal giorno di San Michele (29 settembre) al giorno di San Giorgio (23 aprile) il prezzo per un Mass (misura, 1) o un Kopf (testa, 2) di birra non deve superare un Pfennig e dal giorno di San Giorgio al giorno di San Michele il prezzo per un Mass non deve superare i due Pfennig e quello per un Kopf i tre Heller (3).

La violazione di questo decreto sarà punita così come sotto descritto. Chiunque può produrre birra oltre alla Marzen, ma è vietato venderla per più di un Pfennig per Mass o Kopf.

Inoltre, noi specialmente desideriamo che da questo momento in poi e dovunque, niente deve essere usato od addizionato per produrre birra che non sia orzo, luppolo ed acqua. Chiunque intenzionalmente disobbedisca a questo decreto sarà severamente punito dalla corte che ha giurisprudenza su di lui ed i barili di birra verranno lui confiscati.”