La Casa alla Campana di Pietra è tra i monumenti più antichi di Praga, un bellissimo esempio di palazzo dallo stile gotico, con le tipiche linee verticali e a torre. La facciata è particolarmente sontuosa ed è stata realizzata nel periodo di Carlo IV, presenta una complessità compositiva che all’epoca superò tutte le aspettative.
Le decorazioni che arricchiscono l’edificio risalgono alla prima metà del Quattrocento, periodo in cui appare per la prima volta anche il nome della casa “Alla Campana Bianca” o “Alla Campana di Pietra”, esattamente nel 1417, denominazione che fa riferimento alla campana di pietra la cui replica è conservata sull’angolo dell‘edificio.
La struttura fu concepita in due momenti, inizialmente alla fine del Trecento e successivamente agli inizi del Quattrocento. Fu ideato come residenza per la famiglia reale, per Eliška Přemyslovna, una nozione non confermata nei testi ma intuita per via del ritrovamento di quattro statue, che ipoteticamente potrebbero ritrarre Jan Lucemburský ed Eliška Přemyslovna, con i loro due figli Karel e Jan Jindřich.
La testimonianza scritta più antica e relativa alla casa è risalente alla fine del Trecento, momento in cui l’edificio appartenne alla borghesia, in particolar modo all’orafo Pecold di Cheb e, successivamente all’assessore della Città Vecchia, Jan Ortlin detto Domšík.
Il libro degli Antichi Miti di Praga di Adolf Wenig, racconta che la casa fu abitata da S. Ludmilla, che fu nonna di S. Venceslao (sv. Václav), che si trasferì a Praga dal castello Tetína e che, nel periodo della persecuzione dei cristiani, nei sotterranei, si trovava una cappella, all’interno della quale veniva celebrata una messa in segreto, appositamente per S. Ludmilla.
L’utilizzo della campana risulta poco chiaro, un’ipotesi è la vittoria contro i pagani, l’altra ipotesi è che essa voglia tuttora ricordare un evento storico del 1310, durante il quale il cappellano di Eliška Přemyslovna, Berenger, la utilizzò per segnalare a Jan Lucemburský la possibilità di poter prendere Eliška per salvarla e occupare la Città Vecchia in maniera pacifica.
L’aspetto rinascimentale dell‘edificio subì delle modifiche nel tempo e una serie di ricostruzioni, avvenute nel ‘600, resero la struttura più vicina all’aspetto barocco, successivamente altre ricostruzioni inserirono elementi gotici.
Attualmente la Casa alla Campana di Pietra, riaperta nel 1988, venne affidata alla Galleria della Città di Praga (Galerie hl. m. Prahy) e ospita mostre e concerti. Nei sotterranei della struttura si trova tuttora un piccolo lapidario ed alcuni frammenti architettonici, appartenenti alla costruzione originale.
