Guida Monaco – Giardino Inglese

L’Englischer Garten, ovvero “giardino inglese”, è un grande parco pubblico cittadino che assieme al Prinzregentenstr si estende nella zona nord dell’Alstadt, città vecchia di Monaco.
Il primo, costituisce il polmone verde della città e convive in maniera armonica con il secondo, il viale reale dedicato ai musei. Entrambi sono circondati da quartieri di lusso, uno dei più conosciuti è Schwabing, un tempo il quartiere bohémien della città, oggi abitato dall’alta borghesia, un’ altro è Lehel, una delle zone più chic della città ancora oggi, oppure il pittoresco quartiere di Haidhausen.

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Il parco si estende fin oltre i confini della città sino ad arrivare alle zone periferiche di Olympiaturm e di BMW Welt, comprende ben 364 ettari di terreno ed è considerato uno dei giardini più grandi al mondo, superando persino le dimensioni di Central Park a New York e del londinese Hyde Park. Nacque grazie al volere del principe elettore Carlo Teodoro, che non essendo particolarmente rispettato dai suoi sudditi, seguendo un’ispirazione illuministica, decise di far costruire un giardino molto grande e per la prima volta aperto al popolo, che avrebbe potuto godersi la natura o passeggiare all’ ombra. Il principe affidò il progetto al ministro della guerra, inventore e scienziato Benjamin Thompson, che aiutato dall’architetto paesaggista di corte Ludwig von Sckell, accontentò questo desiderio, realizzando un meraviglioso giardino inglese e seguendo i ritmi della natura. Dopo l’inaugurazione del 1 Aprile 1792, il giardino subì un’ulteriore espansione nel 1798, per volere del re Massimiliano I Giuseppe che, quando Thompson lasciò la città, fece attuare le modifiche al nuovo progettista Reinhard von Werneck. Al giorno d’oggi, questo parco si presenta suddiviso in due parti, nord e sud, e costituisce uno dei luoghi più amati dai cittadini che si divertono facendo lunghe passeggiate e praticando ogni tipo di sport, tra sentieri, torrenti e ampi prati illuminati dal sole.
All’interno del giardino è possibile abbandonarsi alla tranquillità nella zona nord, intraprendere varie attività nella zona sud come affittare piccole barchette per rilassarsi sul lago e andare a cavallo, ma anche gustare un boccale di birra all’interno di una Biergarten.

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La zona nord: Hirschau

Si tratta del prolungamento settentrionale del parco realizzato tra il 1798 e il 1804 grazie al volere del re Massimiliano I Giuseppe, e comprende un’area che si estende per 3 km. Questa zona, è la più tranquilla dell’Englischer Garten, poco frequentata dalle persone e si respira un’atmosfera che richiama quella di un bosco cittadino, adatto per riflettere o rilassarsi. Il nome dell’area deriva dalla parola “Hirsch” ovvero “cervo”, perchè un tempo una ricca fauna popolava le sponde del fiume Isar. A partire dal ventesimo secolo quest’area divenne prettamente industriale e ancora oggi ospita la centrale idroelettrica Tivoli, che traendo energia dalle acque del fiume Eisbach, fornisce energia sostenibile alla rete elettrica comunale. Un luogo tranquillo e sereno, la cui pace è interrotta solo dalla presenza di due biergarten, l’omonimo Hirschau e l’ Aumeister.

La zona sud

La parte meridionale del parco è più piccola di Hirschau, infatti si estende per 2 km, ma è anche la più frequentata e animata perché ricca di attrazioni e attività amate dai turisti e dagli abitanti del luogo. In questo luogo è possibile frequentare corsi di ogni genere come yoga o equitazione, fare il bagno nei torrenti nelle stagioni estive o pattinare sui laghi ghiacciati in inverno. Uno degli specchi d’acqua più amato per questa attività e il Kleinhesseloher See, alimentato dal fiume Eisbach dove si trovano una moltitudine di oche, cigni e anatre e soprattutto tre isolette raggiungibili in piccole imbarcazioni a noleggio. Questa zona ospita anche numerose birrerie come la Biergarten seehaus in grado di accogliere 2500 persone e la Chinesischer Turm.
Si tratta di una delle case della birra più grandi (comprende 7000 posti a sedere) e più amate del luogo per via della sua forma particolare. L’edificio è costituito da una struttura in legno a forma di pagoda che segue il gusto orientale di fine anni ‘70. Al suo interno è possibile gustare boccali di birra da un litro ascoltando l’armoniosa orchestrina. Basta allontanarsi di pochi passi per raggiungere uno dei punti panoramici più affascinanti del parco: la collinetta del Monopteros, dalla quale si può ammirare uno scorcio della città e il bellissimo tempietto di gusto neoclassico situato in cima.
Un’altra struttura curiosa presente nel luogo è la Japanisches Teehaus, una casa da tè giapponese costruita su un’isoletta all’interno di un lago. Fu donata in occasione delle Olimpiadi del ’72 dal governo di Tokyo alla Baviera, accompagnata dalla richiesta che vi venisse perpetuata la tradizionale cerimonia del tè, promessa che viene ancora rispettata.

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Curiosità

Sembra che, l’unico elemento a mancare ai monacensi durante le giornate di sole sia il mare, così turisti e gente del luogo, con l’arrivo della bella stagione prendono d’assalto l’Englischer Garten con l’intento di fare il bagno nelle acque dei fiumi che accoglie. I più popolati sono l’Isar e l’Eisbach, torrente situato nella parte meridionale del parco, caratterizzato da gelide correnti che i tedeschi però, non hanno paura di affrontare.
Così ogni, anno, il giardino si trasforma in una “spiaggia senza sabbia e senza mare”, ospitando una moltitudine di persone allineate con i propri lettini e materassini lungo le rive.
Tra la Japanisches Teehaus e la collinetta del Monopteros si trova l’ampia zona di prato degli Schonfeldwiese, dove ai visitatori piace prendere il sole senza costume, stravagante tradizione che sopravvive ancora oggi anche se con minor seguito di persone. Inoltre, una delle attrazioni principali del giardino, che attira turisti da tutte le parti del mondo, è il punto in cui dal fiume Eisbach sfocia un’onda artificiale che i surfisti tentano di cavalcare. Questa attività sarebbe proibita per via dei pericoli che porta questo punto del fiume, ma è apprezzata dai visitatori a tal punto che negli ultimi anni si cerca di chiudere un occhio a riguardo.

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