Guida Monaco – Centro Storico

ALTSTADT - Centro Storico

È un centro storico senza mostri di cemento quello che accoglie il visitatore a Monaco di Baviera. Protetto dalla mole materna e rassicurante della Frauenkirche, la cattedrale simbolo di Monaco, coi suoi campanili gemelli che svettano nel cielo. Una presenza talmente protettiva, la sua, che nel 2004 i monacensi hanno votato a maggioranza contro la realizzazione di edifici che superassero in altezza i 99 metri dei suoi campanili.

Il  centro storico ci racconta di come la città abbia saputo creare un felice equilibrio tra espansione industriale e conservazione delle antiche istituzioni, tra moderno e antico, un’anima amabilmente conservatrice e uno spirito cosmopolita. Passeggiando per le animate vie dell’Altstadt, si ha la sensazione di trovarsi in una grande città a misura d’uomo, dove l’attaccamento alle proprie radici ha comunque lo sguardo puntato al futuro di una grande e ricca capitale. Nel suo centro si alternano antichi palazzi e moderni centri commerciali, musei di fama internazionale e birrerie in edifici storici, mercati e ampie parchi, che convivono con grazia e sapienza urbanistica. Così come, accanto ai monacensi vestiti all’ultima moda, non è raro vederne altrettanti, vecchi e giovani che siano, abbigliati in abiti tradizionali. Così come lo spirito a “quattro ruote” di una delle capitali mondiali dell’automobile, convive con il leggero e continuo sibilo delle biciclette, che sfrecciano veloci e silenziose sugli oltre 1200 km di piste ciclabili della città.

Dalla sua piazza principale, Marienplatz, che diffonde come un cuore pulsante il suo fluido vitale in tutta la città, si irradiano le vie che conducono ai maggiori punti nevralgici cittadini.

Le chiese e i monumenti più importanti: tra questi la più antica chiesa di Monaco, la Peterskirche, il mercato alimentare permanente del Viktualienmarkt e la Kaufingerstraße, il grande corso ricco di negozi  che conduce a Stachus, altro nucleo importante della vita cittadina. E ancora da Marienplatz si raggiungono in pochi minuti  Odeonsplatz, una delle piazze più belle di Monaco nonché uno degli angoli architettonicamente più italiani del capoluogo bavarese, Max Joseph Platz, coi suoi teatri e la Residenz, per quattro secoli palazzo dei Wittelsbach – duchi, prima, e dal 1825 sovrani di Baviera – e infine la Maximilienstraße, la via “Montenapoleone monacense”, con le sue boutique di alta moda.

Il centro storico custodisce il simbolo della storia più antica, ai tempi in cui la metropoli odierna era poco più di un piccolo agglomerato di case, nato intorno a un convento di monaci benedettini, sulle sponde del fiume Isar. Ce lo ricorda a Marienplatz il “custode” delle sue origini, arroccato sulla cima della torre del Rathaus, il municipio: è il Münchner Kindl, il monacello monacense, che tiene il Vangelo nella mano sinistra e benedice la città con la destra. È proprio dagli asceti che popolano i monasteri che la città ricevette il nome con cui oggi è conosciuta, che significa letteralmente “presso i monaci”. Da quel 14 giugno 1158 la storia ha segnato i tratti della capitale bavarese, portandola a essere la città che il presidente francese De Gaulle definì con un semplice ma efficace commento, “Voilà, una capitale”, apprezzandone la capacità di rinascere dalle ceneri della guerra. Essi furono ingenti: Monaco subì 73 attacchi aerei durante il secondo conflitto mondiale, che la rasero quasi del tutto al suolo. Tuttavia in pochi anni si è risollevata dalle macerie con forza e determinazione tutte bavaresi, per rifiorire nella metropoli europea che oggi possiamo ammirare.

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Monaco è una città tutta da vivere,  questo vale sia per un visitatore occasionale che per un turista, e anche il suo centro storico non fa eccezioni. È d’obbligo fermarsi ad ammirare lo spettacolo del Glockenspiel, il carillon che tre volte al giorno incanta con le sue figurine animate e che, anche se per pochi minuti, tiene in scacco l’intera Marienplatz, affollata dai turisti con il naso all’insù. La stessa piazza si riempie di magia natalizia nel periodo dell’Avvento, quando viene allestito, in occasione del celebre mercatino, l’imponente albero di Natale. Salire i 306 gradini della Peterskirche, la più antica chiesa cittadina, è un’esperienza irrinunciabile per godere della vista sulla città e sulle Alpi, tanto che nelle giornate più limpide, sembra quasi di  poter toccare con mano tutta la città di Monaco, il villaggio da 1,5 milioni di abitanti, che nonostante la costante e vertiginosa crescita demografica, riesce ancora ad assicurare ai suoi cittadini un volto umano e vivibile. Dall’alto è possibile anche notare meglio la conformazione del centro storico, oggi racchiuso in una cintura di viali che ripercorrono le antiche mura medievali (demolite nel 1791) e lungo le quali si notano ancora le sue antiche porte: Isartor, Karlstor, Sendlingertor (la quarta porta, Schwabingertor, oggi non esiste più).

Un giro al Viktualienmarkt non dà solo la possibilità di gustare deliziosi panini con i würst o con arrosto di maiale e cotenna croccante, accompagnati dall’immancabile birra chiara monacense, ma è anche una scusa per scoprire il Biergarten, sempre animato all’ombra di alti castagni, oppure di curiosare tra le sue affollate bancarelle, in cui si vendono frutta e verdure fresche, olive, prosciutti e marmellate, fiori e piante di ogni tipo, in un tripudio di profumi e sapori. Una sosta nella struttura di vetro e ferro della Schrannenhalle, il mercato del grano del XIX secolo che oggi ospita Eataly, è ideale per chi ha nostalgia della cucina del Belpaese – qui infatti si può gustare il meglio dell’Italia enogastronomica –, ma è anche un ottimo modo per fare un salto indietro nel tempo e scoprire, insieme all’origine di questa curiosa struttura, anche l’antica destinazione di Marienplatz, quando ancora si chiamava Schrannenplatz ed era la piazza del mercato. A pochi passi, si trova sia il Müchner Stadtmuseum,  non solo un luogo della memoria per la città, ma anche un museo dedicato al cinema, agli strumenti musicali, alla fotografia, alle marionette e ai giocattoli che arrivano da tutto il mondo. Il grande cubo che ospita la nuova sinagoga di Monaco, all’interno dello Jüdisches Zentrum, il centro comunitario ebraico, inaugurato nel 2007.

Un modo molto monacense per iniziare bene la giornata è quello di recarsi nella Residenzstraße e toccare i quattro leoni in bronzo che si affacciano sul viale: una specie di gesto scaramantico, che tutti gli abitanti di Monaco conoscono. E dopo essersi fatti incantare dalla magnificenza delle sale riccamente decorate della Residenz, la residenza della famiglia regnante Wittelsbach, vale la pena concedersi una passeggiata nell’Hofgarten, il giardino manierista sul lato nord del palazzo, con il tempio di Diana, il padiglione ornato di conchiglie, che segna il punto di incontro dei sentieri che attraversano il giardino. E, ancora, sedersi sulle gradinate della Feldherrnhalle permette di ammirare non solo l’ampia Odeonsplatz, ma di far spaziare lo sguardo ben oltre, al campanile della Ludwigskirche, fino alla Siegestor, l’arco di trionfo monacense, e insieme riflettere sulla struttura urbanistica della città e sui suoi cambiamenti, in particolare dal XIX secolo in poi. Perché, abbracciare con lo sguardo panorami e scorci sempre diversi, è il bello di un centro storico dove la Cattedrale è ancora il monumento più alto.

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